Dopo il funerale

Che cosa è il sepolcro, differenza con la lapide

La lapide e il sepolcro sono due soluzioni utili per ricordare il defunto: conoscerne le differenze è importante per scegliere la modalità di conservazione più adatta ad omaggiare la persona venuta a mancare
Pubblicato il 16 Novembre 2021 | ultima modifica 30 Dicembre 2021

Il sepolcro: definizione e usi

Il sepolcro è una tomba. Questa tipologia di sepoltura viene scelta in circostanze poco comuni e diffuse. Si tratta, infatti, di una modalità di conservazione abitualmente adottata quando viene a mancare una persona illustre e nota per elogiarne la fama artistica, la grandiosità delle gesta o l’interesse storico.

A volte, si tratta di veri e propri monumenti commemorativi eretti allo scopo di custodire la tomba e i resti del defunto, oltre che per riconoscere il suo valore straordinario. I sepolcri possono essereinnalzati all'interno di una cappella sacra oppure nei sacelli funerari.Possono essere, inoltre, tombe individuali, erette per la singola persona, oppure di veri e propri monumenti familiari, costruiti con il fine di accogliere l’intera famiglia nel momento del decesso.

Nella storia dell’arteil sepolcro è spesso trattato con riferimento al concetto di tombe monumentali o al concetto diluogo di culto per la venerazione religiosa di una personalità importante. Un esempio è rappresentato dal sepolcro degli Scipioni a Roma e dal Santo Sepolcro. Si tratta di una tipologia di sepoltura più illustre e inusuale rispetto alla tomba o alla lapide.

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Dunque, con riferimento ai sepolcri, è interessante approfondire i seguenti aspetti:

  • la tradizione di “fare i sepolcri”;
  • che cos’è un sepolcro familiare.

La tradizione di “fare i sepolcri”

Quella di “fare i sepolcri” è una nota e antica tradizione, diffusa soprattutto nell’area meridionale del Paese. Si tratta di un rituale condiviso da molti fedeli e celebrato durante il periodo pasquale, il Giovedì o il Venerdì Santo. Famiglie e amici si riuniscono e acclamano insieme l’arrivo della Santa Pasqua.

L’usanza di “fare i Sepolcri” consiste nel visitare diverse chiese e altari, almeno tre, fermandosi nella cappella, meditando e rivolgendo una preghiera a ogni sosta. Tale tradizione alimenta la diffusione del termine “sepolcro” anche nella cultura contemporanea. Il nome del rito, però, deriva da un’errata denominazione popolare dell’Altare della Reposizione. Infatti, non si tratta di fare visita a veri e propri sepolcri ed edifici monumentali, ma semplicemente di recarsi presso gli altari presenti nelle chiese della propria città.

Che cos’è un sepolcro familiare?

Sul tema del sepolcro familiare interviene la legislazione italiana per fare chiarezza e per definire a chi spetta il diritto di essere tumulato in un monumento familiare. Per comprendere il concetto, è bene fare una distinzione:

  • sepolcro familiare: si tratta di una tipologia di tomba riservata al suo fondatore, cioè al titolare della concessione amministrativa e ai suoi congiunti. La tomba, dunque, sorge solamente dopo che il committente ha depositato l’apposita richiesta;
  • sepolcro ereditario: nel sepolcro ereditario, come è facile intuire, si può essere sepolti solo se previsto dall’eredità. Gli eredi legittimi e testamentari subentrano nella piena titolarità del bene.

Nel sepolcro familiareil diritto alla sepoltura viene attribuito secondo la volontà del fondatore e spetta solo e soltanto ai suoi familiari. La persona acquisisce tale diritto fin dal momento della sua nascita.

La lapide: definizione e usi

La lapide può assumere diversi significati nel contesto funebre, a seconda della sua locazione. Con riferimento al tema del sepolcro la lapide rappresenta una lastra di marmo o di pietra che viene posta alla bocca dello stesso per chiuderlo. Si parla, in tal caso, di lapide sepolcrale e, solitamente, sulla sua superficie viene incisa una frase per ricordare la persona custodita nel monumento, oltre che il suo nome e cognome.

La lapide, però, può anche rappresentare una lastra di marmo da apporre sulla parete di un edificio o di un monumento. Il fine è sempre quello commemorativo e, anche in questo caso, sulla superficie viene incisa una frase o scolpita una figura religiosa per rendere onore al defunto. Quando la lapide si trova sulla parete di una struttura, inoltre, si è soliti incorniciarla.

Con riferimento a questo tema è importante approfondire due aspetti:

  • costo della lapide;
  • dettagli della lapide.

Costo della lapide

Il costo della lapide è variabile in base alle caratteristiche della pietra, alle sue dimensioni, alla forma e all’incisione. Anche il numero di lettere, dunque, influisce nella definizione della spesa finale. Ad esempio, una lapide in granito con bordo superiore dritto ha un prezzo sicuramente inferiore rispetto a una in marmo con un bordo superiore tondeggiante.

In generale, è possibile stimare la spesa totale da sostenere, individuando il range di prezzo delle singole componenti:

  • lapide: si va da una spesa minima di 400€ fino ad una spesa massima di circa 5.000€;
  • incisione: il prezzo dipende principalmente dal numero delle lettere. Si può stimare un prezzo di circa 13€ per singolo carattere;
  • trasporto: il costo del trasporto si aggira intorno agli 80€, ma l’agenzia funebre di riferimento potrebbe anche richiedere una somma maggiore a seconda della lapide scelta;
  • bordo superiore: ci si muove tra i 150€ e i 700€ circa, a seconda della lavorazione;
  • simboli applicati: i simboli rappresentano una componente rilevante nel calcolo della spesa, infatti, possono costare dai 50€ ai 500€ circa.

Dettagli della lapide: forma e materiale

Per realizzare una lapide si può scegliere tra diverse tipologie di pietre dure o morbide. La scelta più comune è il granito. Si tratta di una pietra morbida con un grande vantaggio economico rispetto ad altre alternative. Il granito, infatti, può essere facilmente molato e lucidato e ha una durata notevole. Il mercato offre diverse sfumature tra cui scegliere, tra le più tradizionali ci sono le tonalità di grigio, fino al blu o al nero.

Tra le rocce dure, invece, sono molto comuni l’ardesia e la quarzite. Altri, inoltre, preferiscono il basalto e lo gneiss. La selezione di pietre, però, si allarga quando si cominciano a considerare anche i massi quasi non trattati, adatti a chi desidera conferire alla struttura un aspetto molto naturale.

La forma della lapide può essere personalizzata dal committente, a seconda delle proprie preferenze personali e sulla base della destinazione finale della lapide. La pietra di fila, ad esempio, viene utilizzata per individuare una singola tomba e ha una dimensione di circa 80 centimetri. La stele, invece, è una lastra di marmo infissa verticalmente, come se fosse una colonna. Qui di solito è possibile trovare incisioni di diversi defunti.

Domande frequenti

Che cos’è un sepolcro?

Il sepolcro è un edificio monumentale, singolo o familiare, che svolge la funzione di una tomba. Questo tipo di sepoltura è utilizzato quando la persona venuta a mancare è un personaggio illustre, noto e con una certa fama.

Che cos’è una lapide?

La lapide è una lastra di pietra o di marmo, riposta alla bocca dei sepolcri. Sulla lapide viene inciso il nome e il cognome del defunto, ma è possibile trovare anche frasi commemorative, simboli religiosi e foto.

Qual è la differenza principale tra la lapide e il sepolcro?

La lapide e il sepolcro hanno dei tratti comuni: in entrambi i casi si tratta, infatti, di elementi tipici dei riti funebri. Tuttavia, mentre la lapide ha una funzione principalmente commemorativa, il sepolcro è una tomba all’interno della quale la salma del defunto viene tumulata.

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