Aspetti legali

Che cosa è il diritto di sepoltura e che cosa prevede

Il diritto di sepoltura corrisponde ad un complesso di situazioni giuridiche legate a distinti ed autonomi diritti
Pubblicato il 23 Novembre 2021 | ultima modifica 28 Dicembre 2021

La concessione cimiteriale

Per capire appieno che cos’è il diritto di sepoltura è doveroso fare una premessa: esso nasce dal rilascio della concessione cimiteriale da parte della Pubblica Amministrazione. Si tratta di una concessione amministrativa con la quale si assegna un’area di terreno demaniale all’interno di un cimitero pubblico ad una persona fisica o giuridica, per la costruzione di una struttura in cui collocare la salma del defunto.

Questa concessione ha una natura traslativa e quindi fornisce al concessionario privato un diritto reale suscettibile di trasmissione. La Pubblica Amministrazione, inoltre, può imporre determinati obblighi al titolare della concessione cimiteriale: tra questi occorre ricordare l’impegno a costruire la sepoltura entro un tempo determinato, pena la decadenza della concessione stessa.

Ius sepulchri: significato e caratteristiche

Il diritto di sepoltura, chiamato anche ius sepulchri, rappresenta un complesso di situazioni giuridiche corrispondenti a distinti ed autonomi diritti che è bene conoscere, così da essere sempre preparati in caso di morte di un parente. Il diritto al sepolcro, dunque, può essere suddiviso come segue:

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  • diritto “in senso stretto”;
  • diritto primario;
  • diritto secondario;
  • diritto di intestazione del sepolcro e modalità di sepoltura.

Diritto al sepolcro “in senso stretto”

Questo diritto nasce nel momento in cui viene rilasciata la concessione cimiteriale. Il diritto al sepolcro “in senso stretto”, infatti, è il diritto da parte del fondatore sulla struttura sepolcrale, sui materiali che la compongono e su tutti gli eventuali accessori.

Questo accordo tra il privato e la Pubblica Amministrazione comporta un vincolo di destinazione e la sua durata non può eccedere i 99 anni, salvo rinnovi. Va sottolineato che tale tipologia di diritto al sepolcro è assimilabile al diritto di superficie che la Pubblica Amministrazione rilascia con lo scopo di costruire gli alloggi di edilizia popolare.

Diritto primario al sepolcro

Si tratta del diritto di essere seppellito o di seppellire un’altra persona in un determinato sepolcro o manufatto funerario. In particolare, viene chiamato semplicemente ius sepulchri il diritto che riguarda la propria persona, mentre quando il diritto è nei confronti di un altro soggetto si parla di ius inferendi mortuum in sepulchrum.

Come si è detto, tale diritto nasce dal rilascio di una concessione cimiteriale da parte della Pubblica Amministrazione. Il diritto di sepoltura, dunque, non è altro che il diritto ad essere tumulato nel sepolcro oggetto della concessione.

Diritto secondario al sepolcro

Un discorso a parte va invece effettuato riguardo al diritto secondario al sepolcro. Questo, infatti, corrisponde alla facoltà di accedere al luogo in cui viene conservato il defunto per compiere gesti di pietà e per opporsi ad atti di violazione del sepolcro o alla lesione della memoria delle persone seppellite. Il diritto secondario spetta a qualsiasi congiunto del defunto e, inoltre, ad esso si rende applicabile la normativa codicistica a tutela del nome o dell’immagine altrui.

Ius nomini sepulchri e ius eligendi sepulchrum

Tra i vari casi del diritto di sepoltura rientra anche lo ius nomini sepulchri. Questo non è altro che il diritto di apporre il proprio nome al sepolcro e spetta non solo al fondatore della struttura, ma anche a tutti gli aventi diritto la cui sepoltura è prevista nel medesimo sepolcro.

Lo ius eligendi sepulchrum, invece, è il diritto che permette di scegliere il luogo e le modalità di sepoltura. Se il defunto, prima della sua morte, non ha disposto tramite testamento alcun tipo di volontà, la scelta spetta ai congiunti più stretti, che potranno così decidere autonomamente il luogo e le modalità di sepoltura.

Come si eredita il diritto di sepoltura

Chiarito il significato di diritto di sepoltura e tutto il complesso di situazioni giuridiche ad esso collegato, occorre approfondire il passaggio ereditario. In particolare, il diritto primario alla sepoltura può essere suddiviso in due ulteriori diritti:

  • sepolcro ereditario: in questo caso, il diritto di sepoltura si trasmette nei modi ordinari, ovvero inter vivos o mortis causa, come un qualsiasi altro diritto. Ciò significa che lo ius sepulchri, salvo particolari indicazioni del Comune, può anche essere concesso a persone non facenti parte della famiglia, in base al testamento lasciato dal defunto;
  • sepolcro familiare: chiamato anche gentilizio, il sepolcro familiare prevede invece che, in base alle disposizioni del fondatore del sepolcro stesso, il diritto di sepoltura venga concesso unicamente ai membri della cerchia familiare. Ogni soggetto che condivide un legame di sangue con il fondatore, dunque, acquisisce fin dalla nascita questo diritto. Una volta defunto anche l’ultimo membro della cerchia familiare ed estinguendosi così il gruppo di aventi diritto, il sepolcro diventa automaticamente ereditario.

Chi ha accesso al sepolcro gentilizio

Quando si dispone di un sepolcro familiare è necessario prestare la massima attenzione a ciò che questo prevede e, dunque, alla nozione di famiglia. In particolare, all’interno del sepolcro gentilizio possono essere tumulati solamente i membri della cerchia familiare che condividono un legame di sangue con il fondatore. Questa specifica comporta il fatto che, salve diverse indicazioni del fondatore, all’interno del sepolcro familiare non possono essere sepolti membri della famiglia allargata come, per esempio, le discendenti in linea femminile coniugata. Invece, coloro che possiedono il diritto di sepoltura nel sepolcro familiare sono i discendenti di linea maschile, le mogli di questi e i discendenti in linea femminile nubili.

Domande frequenti

Cosa fare se la concessione cimiteriale è prossima alla scadenza?

I soggetti coinvolti nella concessione cimiteriale possono inoltrare richiesta di rinnovo al Comune entro 6 mesi dalla data di scadenza. In alternativa, si può decidere di riesumare i resti del defunto ponendoli in un ossario, riesumando la salma oppure inumandola.

Qual è la differenza tra la successione mortis causa e inter vivos?

La successione mortis causa, ovvero a causa di morte, indica il trasferimento dei diritti di una persona ad un altro soggetto in seguito alla sua morte. La successione inter vivos, invece, prevede che il trasferimento venga attuato mentre entrambi i soggetti sono ancora in vita.

Quanto costa la concessione cimiteriale?

I costi della concessione cimiteriale variano in base a diversi fattori, tra cui la durata della concessione, il tipo di struttura che si intende realizzare e le tariffe stabilite dal Comune a cui appartiene lo spazio cimiteriale.

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