Bara

La bara è il contenitore in legno in cui viene deposta la salma quando si intende procedere con una sepoltura.

La bara è una cassa di legno destinata ad accogliere il corpo di un defunto in vista della sepoltura.

In genere si tende a utilizzare le terminologie “bara” o “cassa da morto” come se si trattasse di due sinonimi. In realtà queste definizioni indicano due manufatti che, seppur destinati entrambi alla funzione di accogliere la salma di un defunto, differiscono in molti particolari, primo tra tutti quello dell’utilizzo.

La bara è infatti riservata alla sepoltura mentre la cassa da morto viene preferita in caso di cremazione. Questo perché la bara è costruita con legno più pregiato e robusto ed è molto più lavorata rispetto alla cassa da morto. Si può scegliere la bara tra i modelli disponibili oppure si può richiederne la creazione con una forma personalizzata, eventualmente anche decorata o intarsiata artigianalmente, in base alle volontà del defunto o a quelle dei suoi parenti.

Il corpo della persona defunta, dopo essere stato vestito e composto, viene riposto nella bara con il coperchio ancora aperto, così da consentirne l’estremo saluto all’interno della camera ardente o della casa funeraria.

Al termine del periodo di saluto la bara viene chiusa ermeticamente, in modo tale che la salma risulti isolata dall’ambiente circostante. Viene inoltre obbligatoriamente fornita di un interno zincato quando si procede con la sepoltura in loculo ed è dotata di una valvola di sfogo per consentire la fuoriuscita dei gas prodotti dalla decomposizione del corpo, al fine di evitare che la bara scoppi a causa della pressione che si viene a creare.

La scelta del legno come elemento preponderante della struttura di una bara è dovuta al fatto che questo materiale è in grado di conservare per un certo tempo il corpo e in seguito di decomporsi insieme ad esso in un arco temporale di circa 30 anni.

I legni più utilizzati per costruire bare vanno da quelli più economici come pino e abete a quelli più pregiati e ricercati, come ad esempio noce, ciliegio, frassino, rovere, larice e tiglio.

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