Cassa da Morto

La cassa da morto è il contenitore in legno dove viene deposta la salma di un defunto in previsione di un’inumazione o di una cremazione.

Rispetto alla bara, con cui viene spessa confusa, la cassa da morto è costruita con legno meno pregiato e ha una struttura più semplice. In generale le casse da morto hanno dunque un valore inferiore a quello delle bare.

La cassa da morto può avere una forma rettangolare o trapezoidale, cioè più larga all’altezza delle spalle e più stretta man mano che si avvicina ai piedi. Si può distinguere dalle altre per lavorazione, decorazioni e imbottitura interna, che in genere è fatta di raso o di seta.

A differenza delle bare costruite per essere tumulate, le casse per l’inumazione, cioè per la sepoltura nella nuda terra, così come quelle create per la cremazione sono esclusivamente in legno, non prevedono cioè la presenza di un interno zincato.

Il legno utilizzato può essere quello di pino o di abete, più economico, oppure quello di ciliegio o mogano, più pregiato. Caratteristica fondamentale del legno utilizzato per questi manufatti è che deve essere in grado di seguire la decomposizione del corpo e che dopo un periodo compreso tra i 20 e i 30 anni deve risultare facilmente eliminabile.

Pur nella sua semplicità, la cassa da morto può avere decorazioni e intagli, posti sui lati o sul coperchio. La cassa da morto viene tenuta inizialmente aperta per consentire l’estremo saluto del defunto all’interno di una camera mortuaria, di un ambiente privato o di una casa funeraria. Prima del suo spostamento, per lo svolgimento del funerale o per il trasporto al cimitero, la cassa viene chiusa e sigillata. La presenza di una valvola consente un filtraggio dell’aria interna e il deflusso dei gas che si sviluppano nel corso della composizione.