Prima del funerale

Cassa da morto: differenze con la bara

Distinguere una cassa da morto da una bara funebre è importante per soddisfare esigenze di conservazione della salma diversificate
Pubblicato il 19 Novembre 2021 | ultima modifica 30 Dicembre 2021

Cos’è una bara funebre

Nella tradizione cattolica, la bara è un elemento funebre utilizzato come sistemazione ultima del defunto. La salma, adagiata al suo interno, viene conservata e accompagnata durante tutte le fasi del rito funebre che i familiari più vicini al defunto hanno scelto di celebrare in suo omaggio.

Il defunto viene posizionato all’interno della bara durante la veglia funebre. La veglia di preghiera è un’occasione per i familiari, gli amici e i parenti del defunto di porgergli un ultimo saluto. Al termine del periodo di permanenza nella camera ardente o nella casa funeraria, la bara viene chiusa e trasportata in chiesa o, in alternativa, direttamente al cimitero.

Se il credo professato lo prevede, il feretro viene trasportato in chiesa per la celebrazione delle esequie funebri in presenza dei fedeli più cari. Al contrario, la bara e la salma vengono posizionate sul carro funebre e trasportate al cimitero. Al cimitero, sulla base delle disposizioni lasciate dal defunto e dai suoi familiari, la bara viene sepolta o cremata.

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Le bare funebri tra le quali è possibile scegliere sono numerose. Nel rispetto della normativa vigente in materia di sepoltura, è necessario che le bare siano composte da una cassa esterna in legno e da una cassa interna in metallo. Il legno conferisce resistenza e robustezza meccanica alla struttura, mentre il metallo consente di isolare la salma dall’ambiente esterno grazie all’ottima chiusura termica che è in grado di garantire.

Cos’è una cassa da morto

La cassa da morto, come la bara funebre, è una struttura pensata appositamente per conservare le salme dei defunti ed è realizzata in legno. Il legno è un materiale particolarmente resistente che si presta ad una molteplicità di lavorazioni. Ne esistono di differenti tipologie, ciascuna con le proprie caratteristiche estetiche, funzionali e meccaniche.

Il legno è una materia prima che trova largo impiego nella produzione delle casse da morto perché consente di conservare la salma del defunto nel lungo periodo e agevola il processo di decomposizione delle spoglie. Tra le tipologie di legno più comunemente utilizzate ci sono il pino e l’abete. Questi ultimi, oltre ad essere i legni più diffusi, sono anche i più economici. Tuttavia, non garantiscono elevate capacità di resistenza e robustezza.

In alternativa, chi è alla ricerca di una cassa da morto in grado di assolvere la propria funzione in maniera ottimale ha la possibilità di optare per una cassa in larice, tiglio, noce, mogano, rovere, faggio, ciliegio o castagno. Sono legni più pregiati del pino e dell’abete, capaci di garantire elevate prestazioni estetiche e funzionali, tra cui la perfetta impermeabilità della struttura portante.

Dalla scelta del legno dipendono non solo le caratteristiche meccaniche della cassa da morto, ma anche le caratteristiche estetiche della struttura all’interno della quale è adagiata la salma. A seconda del legno scelto per la realizzazione della cassa da morto, infatti, il colore del contenitore funebre cambia. Numerosi sono coloro che scelgono la tipologia di legno sulla base dei colori che, in vita, piacevano al defunto, così da rendergli omaggio.

Chi lo desidera, inoltre, ha la possibilità di personalizzare la cassa da morto intervenendo sia all’interno che all’esterno della struttura. All’interno, si può inserire un’imbottitura in seta o in raso e un lenzuolo per coprire la salma, allo scopo di rendere più agevole ed esteticamente gradevole il posizionamento del corpo del defunto all’interno della cassa. All’esterno, invece, è usanza consolidata decorare le superfici in legno con dipinti, intagli o elementi applicati. La maggior parte di questi interventi decorativi hanno come soggetto personaggi e situazioni legati alla religione.

Le differenze tra una bara funebre e una cassa da morto

Nell’immaginario collettivo si pensa alla bara funebre e alla cassa da morto come fossero la stessa cosa. In realtà, l’unico accostamento lecito è quello che muove dalla funzione che svolgono. Infatti, tanto la bara funebre quanto la cassa da morto sono utilizzate per la conservazione della salma destinata alla sepoltura o alla cremazione.

Considerando le caratteristiche distintive dell’una e dell’altra soluzione e osservando con attenzione le loro strutture portanti, notare la differenza tra bara e cassa da morto è un’operazione tutt’altro che complessa. Innanzitutto, la cassa da morto è più semplice rispetto alla bara funebre. Al contrario, la bara funebre è frutto di un processo di lavorazione del legno molto più evidente.

Un’altra differenza tra bara e cassa morto è che mentre la cassa da morto possiede una forma rettangolare, la bara funebre ha, generalmente, una forma ottagonale. Quest’ultima si stringe gradualmente verso il basso, in corrispondenza delle gambe del defunto posizionato all’interno della struttura. La bara funebre, inoltre, a seconda delle richieste del cliente, può essere prodotta in forme particolari, come quelle che prevedono la smussatura degli angoli o la presenza di angoli tondeggianti.

Bara funebre e cassa da morto: come orientarsi nella scelta

Quando si organizza il funerale per rendere l’ultimo saluto alla persona cara venuta a mancare, i familiari incaricati sono chiamati a scegliere tra una bara funebre e una cassa da morto. Entrambe le soluzioni sono realizzate in legno, materia prima particolarmente resistente in grado di assicurare la conservazione della salma nel lungo periodo.

Per quanto riguarda la componente materia prima legno, la differenza tra bara e cassa da morto è che la bara è prodotta attraverso la lavorazione articolata di legni pregiati. Al contrario, le casse da morto sono in legno grezzo. Da questo aspetto ne consegue che le bare funebri hanno un prezzo più alto. Chi opta per una cassa da morto, invece, va incontro ad una spesa molto più contenuta.

Oltre che dal costo, nella scelta tra bara funebre e cassa da morto è importante lasciarsi guidare dalla valutazione delle loro caratteristiche. Le casse da morto, infatti, essendo in legno grezzo e, quindi, più leggere ed economiche, non possiedono casse in metallo. Di conseguenza, rappresentano la soluzione da preferire nel caso in cui la salma del defunto fosse destinata alla cremazione. La bara funebre, al contrario della cassa da morto per cremazione, è più indicata per la sepoltura.

Domande frequenti

È più economica una bara funebre o una cassa da morto?

La cassa da morto è più economica di una bara funebre perché è realizzata in legno grezzo poco lavorato.

Per la cremazione della salma conviene scegliere una bara funebre o una cassa da morto?

Quando la salma del defunto è destinata alla cremazione, la scelta più indicata è la cassa da morto. Quest’ultima, a differenza della bara funebre, non è composta da casse in metallo. Ne consegue che il legno di cui si compone è meno resistente e, quindi, più facile da ridurre in ceneri insieme alla spoglie del morto in fase di cremazione.

È possibile decorare una cassa da morto?

La cassa da morto, come la bara funebre, può essere decorata sulla base delle proprie preferenze estetiche, sia all’interno che all’esterno. Tuttavia, considerato che la cassa da morto è indicata per la cremazione, gli interventi decorativi su questa tipologia di sistemazione sono sconsigliati.

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