La cremazione è una pratica funebre che consiste nel bruciare il corpo del defunto per poi ridurlo in ceneri in una seconda fase del processo. Il corpo viene dato alle fiamme all'interno del forno crematorio e le ceneri funerarie ottenute vengono raccolte in un’urna funeraria destinata alla conservazione da parte dei parenti della persona venuta meno.
Generalmente, la scelta della cremazione è rimessa alla famiglia della persona venuta a mancare o è lo stesso defunto a richiederla, lasciando prova delle proprie volontà sottoscrivendo e firmando un testamento premorte che indichi chiaramente come dovrà svolgersi il funerale e quale pratica funeraria eseguire sul corpo.
Si tratta di una procedura veloce ed economica che per ovvie ragioni in Italia è sempre più diffusa, si conta infatti che nel 2030 le cremazioni rappresenteranno il 50% dei funerali.
Questa pratica ha origini molto antiche, in Asia, ad esempio, i corpi delle persone defunte vengono cremate da millenni poiché si crede che il fuoco simboleggi la purificazione del corpo e che la cremazione possa illuminare il defunto verso un nuovo mondo e impedirgli di tornare nel mondo dei vivi.
Oggi la cremazione si è molto diffusa anche nei paesi occidentali ma molte incognite ancora ruotano attorno al concetto di cremazione: al contrario di quanto si possa pensare, il processo crematorio non comporta la trasformazione diretta del corpo in ceneri, quando il corpo brucia rimangono infatti dei resti ossia dei frammenti ossei friabili che in un secondo momento vengono ridotti fino a diventare cenere.
La legge ha individuato tre modalità per poter scegliere la cremazione:
L’Istituto Nazionale I.Di.Cen è un’associazione con riconoscimento giuridico nazionale che opera in difesa dei diritti civili affinché vengano rispettate le decisioni post mortem della persona venuta meno. Possono iscriversi all’associazione cittadini italiani o stranieri, senza limiti di età, capaci di intendere e di volere, senza alcuna distinzione di sesso o religione.
Mediamente, il processo di cremazione dura circa un’ora e mezza. Il tempo per la celebrazione funebre può allungarsi ulteriormente nel caso si voglia organizzare una cerimonia di tributo per omaggiare la memoria del defunto.
La cerimonia di tributo viene organizzata dalla famiglia del defunto in qualunque luogo si desideri purché consono all’occasione. Alla stessa partecipano gli amici stretti e parenti che vogliono volgere un ultimo saluto alla persona venuta meno e dedicargli un momento intimo e raccolto prima che la cremazione abbia inizio. L’organizzazione della celebrazione, religiosa o laica che sia, può anche essere delegata ad un’impresa di pompe funebri che si occuperà sia della pianificazione che della comunicazione del rito ai vari invitati.
Nonostante non sia molto comune oggi, è del tutto possibile richiedere la presenza di un diacono o di un pastore per celebrare la funzione. Al termine della cerimonia di tributo la famiglia potrà proseguire con la cremazione del corpo in un centro autorizzato. È anche possibile organizzare la cerimonia di tributo nella sala cerimoniale del forno crematorio, dove la cremazione è solitamente divisa nei seguenti momenti:
Al termine del ritiro dell’urna cineraria viene rilasciato un certificato di cremazione: il documento ha lo scopo di accompagnare le ceneri fino alla loro destinazione finale. Per evitare imprevisti, è bene indicare con precisione quale sia la destinazione delle ceneri al personale addetto alla cremazione. Le ceneri possono in ogni caso essere conservate nel centro di cremazione o in altro luogo di custodia per il periodo di un anno.
Secondo quanto previsto dalla legge, dopo la verbalizzazione di consegna delle ceneri funerarie, chi ne ha diritto, può collocare l’urna cineraria in un luogo protetto e sicuro, nel quale non vi sia il rischio di profanazione o rimozione. Chi custodisce le ceneri del defunto, di fatto, non può disporne liberamente o trasportarle in un’altra abitazione senza previa autorizzazione.
Nel caso si decida di conservare le ceneri del defunto in casa, è necessario:
In assenza di testamento, la richiesta dev’essere sottoscritta e presentata dal coniuge più prossimo che ha ricevuto l’incarico morale di conservare l’urna cineraria. Chi detiene le ceneri deve rispettare la disciplina regionale e comunale che non prevede la manomissione dei sigilli dell’urna e richiede l'identificazione di quest'ultima con dati anagrafici del defunto esposti.
Un’usanza attualmente molto diffusa è anche quella di spargere le ceneri del defunto in ambienti naturali. Chi predilige questo rituale può spargerle in aree apposite all’interno di cimiteri, in natura (mare, laghi e fiumi dove la legge lo consente) e in aree private purché aperte e con il permesso dei proprietari. La dispersione è vietata nei luoghi residenziali.
Le ceneri possono inoltre essere trasformate in gioielli, tramite diamantificazione: il processo di produzione del diamante dalle ceneri del defunto avviene in laboratorio e consistente nell’estrazione di carbonio presente nel corpo umano attraverso un processo chimico che ad alte temperature trasforma la cenere in grafite e in seguito ad altre procedure si arriva ad ottenere un vero e proprio diamante.
Molti ritengono che la cremazione sia una pratica igienica ed ecologica, in quanto evita la decomposizione del corpo del defunto. In realtà, è un'operazione inquinante per via dei mezzi e degli strumenti impiegati per la trasformazione della salma in ceneri.
L'art 411 del Codice Penale stabilisce che "chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni. La pena si aggrava nel caso in cui il reato avvenga in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura o destinati alla custodia delle ceneri".
In Italia, il costo per la cremazione di una salma si aggira intorno ai 2.500€-3.000€. La spesa totale varia in base alla scelta della bara e dell’urna funeraria per la conservazione delle ceneri.