Curiosità

Storia e diffusione della pratica crematoria

La pratica crematoria trae origine dalla storia antica: nel Neolitico la cremazione segnava il passaggio dalla vita terrena a quella divina
Pubblicato il 19 Novembre 2021 | ultima modifica 30 Dicembre 2021

Che cos’è la pratica crematoria

La cremazione è una pratica di conservazione che, attraverso la combustione del feretro, consente di ricavare le ceneri del defunto da conservare in un’urna cineraria o da disperdere nei luoghi consentiti, previa autorizzazione da parte delle autorità. Le pratica crematoria si compone di tre fasi principali:

  • cerimonia di tributo: famiglia e amici intimi del defunto si raccolgono nella sala cerimoniale del forno crematorio per dedicare un ultimo saluto al defunto. In base al tipo di funzione, religiosa o laica, l’officiante o il sacerdote accoglie i convenuti e omaggia la memoria del defunto con la lettura di testi sacri o altri scritti, come racconti in prosa o poesie;
  • combustione del corpo defunto: dopo la celebrazione, i familiari vengono allontanati dalla bara perché questa possa essere trasportata nel forno crematorio. Gli addetti alla cremazione adagiano la bara su guide metalliche e la posizionano dentro il forno. Il corpo, ad una temperatura di circa 800-900 gradi, comincia a bruciare. I frammenti ossei derivanti dalla combustione vengono portati ad alta temperatura perché si trasformino in cenere;
  • conservazione delle ceneri in un’urna funeraria: le ceneri funerarie vengono adagiate all’interno di un’apposita urna e consegnate alla famiglia del defunto perché ne disponga nel rispetto della Legge.

La procedura di cremazione può essere adottata qualora il defunto abbia lasciato prova del proprio volere in una carta testamentaria o nel caso in cui il defunto si fosse iscritto, in vita, ad un’associazione senza scopo di lucro incaricata di curare i suoi interessi post mortem. Nel caso in cui nulla venga disposto, la responsabilità ricade sulla famiglia del defunto che deve richiedere l’autorizzazione al Comune di pertinenza per procedere con la prassi crematoria.

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Cremazione: le origini

La cremazione ha origine molto antiche. Gli studi archeologici hanno dimostrato che la prima pratica crematoria è stata eseguita 17.000 anni fa in Australia. Si tratta di una procedura di conservazione risalente al periodo del Neolitico, quando intorno al concetto di morte ruotavano diversi misteri e leggende.

Popolazioni indoeuropee, come gli ittiti e i fenici, praticavano sia la cremazione che la sepoltura. L’usanza della cremazione divenne dominante nel territorio europeo nella tarda età del Bronzo e nell’età del Ferro. I greci furono promotori della prassi crematoria, perché fermamente convinti che le anime dei defunti, dopo la morte, trovassero riparo in un nuovo mondo, il regno degli Inferi governato dal Dio Ade. Il traghettatore delle anime, Caronte, aveva il compito di trasportare le anime dannate verso una nuova dimensione, dove i morti avrebbero pagato i peccati commessi in vita.

In Italia, le prime testimonianze di corpi cremati risalgono al Neolitico, anche se la prassi funebre si diffuse più avanti con la cultura delle Terramare e palafitte, strutture abitative tipiche dell’età del Bronzo. A Roma, la cremazione divenne usanza talmente comune che le famiglie benestanti e aristocratiche facevano costruire dei loculi in marmo nei columbarium, architetture funebri dove potevano essere conservate sia le ceneri che i corpi dei defunti.

Con l’avvento del cristianesimo, la cremazione cominciò a scomparire. I primi cristiani erano giudei e la loro tradizione vietava la cremazione dei corpi. I defunti venivano sepolti nella terra nuda. Questa usanza divenne presto consuetudine e tutti i cristiani cominciarono a credere nella rinascita del corpo, associata alla morte di Cristo nella Santa Bibbia e alla sua resurrezione.

La pratica crematoria, a quel tempo, era considerata come un ostacolo alla fuoriuscita dell'anima dal corpo defunto. Inoltre, il decadimento di questa procedura funeraria è da ricondurre alla diminuzione delle produzioni di legname, indispensabile per la combustione del cadavere.

La cremazione è rimasta in disuso, almeno in Europa, fino al XIX secolo, quando con l’Illuminismo vi fu la trascrizione dell’Editto di Saint Cloud ad opera di Napoleone Bonaparte, il primo scritto incentrato sulle norme legislative in materia di diritto cimiteriale.

Come si è diffusa la pratica crematoria nel mondo

La cremazione è, oggi, una delle pratiche funebri più diffuse, insieme alla tumulazione e all’inumazione. È diventata consuetudine in Europa, ma anche in America, in alcune parti dell’Asia e in Africa. Si tratta di una procedura di conservazione economica e rapida da organizzare e mettere in atto.

Generalmente, si opta per la cremazione del feretro quando la persona defunta è agnostica o atea e quando il funerale organizzato è in forma laica o civile. Alcuni preferiscono disperdere le ceneri ricavate dalla cremazione in ambienti naturali come mare o fiumi. Altri, invece, le conservano in un’urna cineraria.

La cremazione è una pratica non più riservata esclusivamente alle salme umane. Infatti, oggi, è possibile cremare i propri animali domestici. Il processo si compie in 3 ore e le ceneri vengono restituite all’interno di un’urna cineraria, di solito realizzata in legno o in ceramica. La legge ha stabilito specifiche norme in materia di smaltimento delle spoglie animali e ha vietato la sepoltura animale, perché ritenuta dannosa all’ambiente.

Domande frequenti

Come avviene la cremazione di un animale domestico?

La cremazione degli animali è una procedura semplice, igienica e rapida. La salma dell’animale viene bruciata ad una temperatura di 850˚, per una durata che varia da 1 a 3 ore, a seconda della sua taglia. Segue la fase di riscaldamento, che dura circa 6 ore. Infine, le ceneri vengono riposte in un’urna cineraria, di solito realizzata in legno o in ceramica.

Chi autorizza la cremazione della salma?

La pratica crematoria viene autorizzata dall'Ufficio di Stato Civile, il quale provvede a rilasciare apposita documentazione.

Come viene gestita la cremazione di chi è iscritto ad un'associazione?

Le associazioni senza scopo di lucro, legalmente riconosciute, si occupano della tutela dei diritti civili e garantiscono il compimento delle volontà dei propri iscritti post mortem.

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