Durante il funerale

Inumazione: che cosa è e cosa prevede

L’inumazione è una pratica di sepoltura molto diffusa che è bene non confondere con la tradizionale tumulazione del corpo del defunto
Pubblicato il 16 Novembre 2021 | ultima modifica 30 Dicembre 2021

Cos’è l’inumazione e cosa prevede

Quando la sepoltura del corpo del defunto avviene direttamente all’interno del terreno, si parla di inumazione, un metodo di sepoltura diffuso e di origini antiche. Questa operazione funebre consiste nel riporre la salma all’interno di una fossa scavata nella nuda terra e viene svolta nel luogo cimiteriale da personale autorizzato.

L’inumazione rappresenta la conclusione del rito funebre, l’ultima fase del processo operativo che comincia con la traslazione del feretro dalla camera mortuaria. Il trasporto della salma viene effettuato da un’impresa funebre, la quale consegna la bara agli effossori all'ingresso del cimitero. Questi ultimi, equipaggiati di un’attrezzatura speciale, provvedono alla sepoltura della salma nel terreno.

Prima di deporre la salma nella fossa, quest’ultima viene rimossa dalla cassa in zinco sigillata ermeticamente e richiusa nel feretro. La prassi viene svolta nel rispetto delle volontà della famiglia e del defunto, generalmente in un luogo appartato. Qualora fosse richiesto, l’inumazione si svolge in presenza dei familiari.

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Lo scavo della fossa viene realizzato in osservanza del regolamento indetto dalla Polizia Mortuaria Comunale o sulla base di quanto deciso dal Sindaco del Comune, dietro parere dell’ASL di competenza. Le dimensioni da rispettare per lo scavo sono di 80 centimetri per 2.20 metri, con una profondità di 2 metri, come prescritto dall’art. 71 del Regolamento Governativo (DPR 285/1990). La profondità può essere ridotta a 1.5 metri, qualora vi sia l'autorizzazione da parte dell’Ente locale.

La fossa viene scavata nel terreno per mezzo di uno strumento meccanico, oppure con piccone e badile, prestando attenzione a separare le fosse, affinché non siano troppo vicine le une alle altre. La distanza minima tra le fosse è di norma di 50 centimetri. Quando la fossa è pronta ad accogliere il feretro, lo stesso viene adagiato sul terreno. In questa fase, è bene accertarsi che i bordi siano adeguatamente sistemati per consentire il corretto inserimento della bara nella fossa.

La bara deve essere posizionata nella fossa con una lenta discesa, così da assicurare un morbido attrito, senza che il feretro subisca brusche percosse. Conclusa la fase d’immissione della bara nella fossa, si può procedere con il seppellimento. Questa operazione viene effettuata manualmente dal personale autorizzato con l’ausilio di pale, per evitare che zolle o pietre compromettano lo stato di conservazione della bara.

Terminata la copertura della fossa, è possibile procedere con la compattazione della terra. Il terreno scavato viene quindi appianato e alla testa della fossa viene posto un cippo numerato che identifica il defunto. Sul cippo è apposta una targa con il numero progressivo di sepoltura, il nome, il cognome, la data di nascita e di morte del defunto.

Passati i primi sei mesi dalla inumazione, è possibile procedere con l’installazione di un copritomba o di una lastra marmorea. Il personale cimiteriale si occupa della manutenzione del tumulo, provvedendo al ripristino di avvallamenti di terra causati dal maltempo.

Distinzione tra inumazione e tumulazione

Le sepolture possono essere a inumazione o a tumulazione. Si tratta di due pratiche cimiteriali diverse. A differenza dell’inumazione, la tumulazione è una pratica di sepoltura nella quale il feretro, ossia la bara di legno con cassa interna ermetica di zinco, viene sepolto all’interno di un loculo di calcestruzzo, che può essere posto fuori dal terreno, all’interno di una parete del cimitero, oppure essere scavato nella terra.

Un’altra differenza tra inumazione e tumulazione è da collegare al fatto che nel loculo adibito alla tumulazione è possibile contenere, oltre al feretro, anche urne cinerarie e ossari, se lo spazio lo consente.

Le origini dell’inumazione

L’inumazione è una pratica di sepoltura che ha origine molto antiche. Ci sono documentazioni risalenti al Paleolitico che testimoniano quanto fosse importante il culto dei morti. Le tombe venivano scavate nel terreno e all'interno della fossa il corpo del defunto veniva posto in posizione supina, accompagnato dal corredo funebre. Solo nell’età del Bronzo e nell’età del Ferro comparve la cremazione come rituale funebre alternativo. Nell’Antica Roma prevalse l'incinerazione del corpo, ma con l’arrivo del cristianesimo l’inumazione tornò ad essere il procedimento di sepoltura prediletto.

Rilevante è anche il caso della doppia sepoltura. In alcuni paesi del mondo, ancora oggi, il corpo del defunto viene inumato e, quando le ossa sono prive della carne, viene riesumato e deposto in una cassetta ossaria.

Nei paesi dell’Europa Settentrionale l’inumazione è stata in gran parte sostituita dalla cremazione. Per alcuni popoli, invece, questa pratica è ancora la principale forma di sepoltura. Alcuni Paesi prestano molta attenzione all'orientamento del corpo. Gli islamici, ad esempio, rivolgono la salma sempre verso La Mecca, mentre in alcuni paesi africani il corpo del defunto viene posizionato in direzione del mercato, il luogo sociale per eccellenza.

Domande frequenti

Quanto costa l’inumazione del corpo del defunto?

Il costo relativo all'inumazione del corpo del defunto ammonta, indicativamente, a 600€.

Quando è possibile esumare il corpo inumato?

Nel caso di inumazione, chi si occupa di gestire il cimitero può riesumare il corpo decorsi 10 anni. È possibile che la famiglia del defunto riesumi il corpo anche prima del tempo per procedere con la cremazione o la conservazione dei resti in ossari.

L’inumazione è una pratica diffusa?

La pratica dell’inumazione è particolarmente diffusa in Europa e, più in generale, in tutti i territori dove la religione ufficialmente riconosciuta è il Cattolicesimo.

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