Cremazione

La cremazione è il processo con cui il corpo di una persona defunta viene bruciato e ridotto in cenere prima di essere riposto in un’urna cineraria. La pratica della cremazione ha una storia molto antica. In passato si riteneva infatti che il fuoco avesse un potere purificatore e che impedisse il passaggio di ritorno dei defunti dal mondo dell’aldilà a quello dei vivi.

Oggi la scelta della cremazione avviene in alternativa a quella della classica sepoltura.

Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato nessun indizio scritto sulla sua volontà di essere cremato, la decisione di procedere o meno con la cremazione spetta alla persona che si occupa dell’organizzazione del funerale.

In Italia la cremazione è in forte espansione: si calcola che entro il 2030 almeno la metà dei funerali saranno eseguiti attraverso questa metodologia. I motivi che conducono a questa scelta sono molti: è una pratica più economica della sepoltura tradizionale; è considerata una pratica più “pulita” perché non prevede ci sia putrefazione; implica l’occupazione di minor spazio all’interno dei cimiteri; offre la possibilità - prevista dalla legge - di conservare le ceneri nell’urna anche nella propria abitazione, oltre che nelle parti dedicate dei cimiteri o nelle cappelle di famiglia.

La conservazione dell’urna in casa e gli eventuali suoi spostamenti devono però sottostare a precise regole fissate per legge, su cui è importante essere preventivamente informati.

In Italia esiste anche la possibilità di disperdere le ceneri del defunto, affidandole a terra, vento o mare. Esiste un esplicito divieto di dispersione nei centri abitati, mentre per le altre soluzioni è bene richiedere sempre informazioni presso il Comune in cui si vuole procedere con la dispersione.

Nella procedura di cremazione il feretro viene inserita nel forno crematorio di apposite strutture autorizzate. La cassa brucia insieme al corpo e in essa non devono essere riposti oggetti di nessun tipo.