Il necroscopo è il medico che ha il compito di accertare la morte entro 24 ore da quando è avvenuta. Se il decesso è avvenuto in un giorno festivo, l’accertamento deve essere effettuato entro le ore 8 del primo giorno feriale successivo e comunque non oltre le 48 ore.
Il medico necroscopo dipende dal coordinatore sanitario dell’Unità sanitaria locale e riferisce a esso in merito al servizio espletato.
Una volta accertata la morte, il medico necroscopo deve rilasciare un apposito certificato scritto della visita eseguita e deve indicare espressamente, se è il caso, l’esistenza di indizi di morte violenta o da reato.
L’autorizzazione alla cremazione rilasciata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso richiede, tra l’altro, la presenza di un certificato in carta libera del medico necroscopo o del medico curante che escluda il sospetto di morte dovuta a reato, oppure la certificazione del solo medico necroscopo che escluda la presenza sul cadavere di stimolatore cardiaco alimentato a radionuclidi.
Negli ospedali la funzione di medico necroscopo è svolta dal direttore sanitario o da un medico che sia stato da lui delegato. Viste le competenze richieste, in genere le aziende ospedaliere italiane attribuiscono questa funzione delicata all’Unità operativa di Medicina legale o al Servizio di Anatomia patologica.
Nella sostanza l’attività medica che fa seguito a un decesso si sviluppa in tre principali adempimenti: