La camera ardente è il locale in cui parenti e amici possono portare l’ultimo saluto al defunto. Può essere allestita nell’abitazione del defunto o di suoi parenti, oppure all’interno di stanze appositamente predisposte in strutture come ospedali e case di cura o ancora presso sedi di agenzie funebri o di case funerarie.
La salma del defunto, già vestita e preparata per essere esposta, viene collocata nella camera ardente all’interno della bara o della cassa da morto, che può essere aperta, circondata da candele e fiaccole – oggi ad alimentazione elettrica – accese per tutto il tempo dell’esposizione (da qui la definizione di “ardente”).
In genere l’allestimento della camera ardente viene affidato alle agenzie funebri, che provvedono a fornire la cassa, il supporto per sostenerla, eventuali simboli religiosi, paraventi per coprire gli arredamenti della casa, candele, lumini e fiaccole, eventuali addobbi floreali e tavolini per le firme dei visitatori.
Nella camera ardente si può organizzare la veglia funebre, che può essere in forma laica e prevedere un semplice momento di incontro tra le persone care, oppure in forma religiosa, con una benedizione del rappresentante del culto e la recita comune di una preghiera (nei funerali cattolici si tratta solitamente della recita del rosario).
Nella camera ardente ha inizio la cerimonia del funerale perché qui avviene la chiusura della bara e da qui parte il trasporto della salma verso il luogo in cui sarà espletato il rito di saluto finale previsto prima della sepoltura o della cremazione. La camera ardente non deve essere confusa con la camera mortuaria, che è invece il locale in cui la salma della persona defunta in ospedale o in casa di cura viene ospitata per alcune ore prima che il medico rediga il certificato di morte. In alcuni casi, però – come accade spesso negli ospedali – le due camere, ardente e mortuaria, possono coincidere.