Quando viene a mancare una persona cara, è normale cominciare a interrogarsi sul lutto e sulla morte. Imparare ad affrontare la morte significa intraprendere un percorso spirituale per arrivare preparati a tale momento e per imparare a gestire un carico emotivo travolgente. Porsi domande sul senso della vita e sul lutto, ma anche su che cos'è il dolore, su come lo si supera e su come ritrovare la bellezza dell’amore e della gioia è naturale quando si assiste alla morte di una persona cara.
Il desiderio di rispondere a tali quesiti si traduce nel desiderio di ricercare qualcosa di più grande nel quale riconoscersi. Si tratta dell’aspirazione a individuare una figura in grado di dare un senso alla vita terrena, un significato alla morte, a tutte le azioni commesse prima di arrivare a tale momento e a tutto quello che succede quando qualcuno viene a mancare.
Subentra, in tale contesto, il concetto di spiritualità, inteso con un triplice significato:
Il desiderio comune è sempre quello di dare una direzione alla propria vita, così da poter accettare e giustificare il lutto e affrontare la morte grazie a un supporto spirituale.
La ricerca spirituale in un momento di estrema difficoltà, come la morte di un parente o di un caro amico, è molto comune. Con il termine spirituale, dunque, non si deve restringere l’ambito solo alla religione. Al contrario, è possibile iniziare un percorso spirituale per affrontare la morte anche senza avvicinarsi al mondo religioso. La religione, dunque, interviene proprio per dare delle risposte alle domande spirituali delle persone, per giustificare l'esistenza o la scomparsa degli individui e per supportare il soggetto nel suo percorso.
La ricerca spirituale è una costante degli uomini da sempre. Con riferimento al lutto, si tratta d’imparare a gestire consapevolmente le emozioni negative e controverse. La spiritualità aiuta la comunità a essere empatica e a supportarsi, ad avere un punto di riferimento nella difficoltà e a ricercare valori e ideali condivisi. Il percorso spirituale, dunque, può essere caratterizzato da riti e tradizioni religiose, utili per riscoprire e rafforzare la propria spiritualità e per sentirsi uniti e mai soli.
L'elaborazione del lutto, seppur affiancata da un percorso spirituale, rimane un momento molto delicato e difficile nella vita degli individui. Le fasi di superamento del dolore non sono uguali per tutti. Infatti, non esistono regole o tempi per affrontare un lutto, ma ciascuno si prende il proprio intervallo di tempo, vive il percorso in maniera personale e interagisce con il dolore in modo differente.
L’idea alla base di un percorso sull’elaborazione del lutto non è di rifiutare le emozioni negative, bensì di imparare a convivere con il dolore, rimanendo fermi nella propria vita e non tralasciando gli obiettivi personali. È importante non trascurarsi: imparare a prendersi cura di sé anche quando le persone che si amano vengono a mancare. Il primo passo è di accettare l’idea che sia possibile continuare a vivere la propria vita anche mentre si attraversa il grande dolore della morte.
Un percorso spirituale, in tal senso, offre un grande supporto. Avere una comunità con la quale confrontarsi, sfogarsi e condividere il carico emotivo è essenziale. Si tratta di sapere di non essere soli e che, seppur per cause diverse, tutti provano dolore e tutti possono imparare ad affrontare la morte con serenità. Il dolore, se gestito nel modo giusto, può essere addirittura stimolante e grande motivo di crescita personale.
L'ambiente circostante, la cultura, la religione, le persone e i luoghi che si frequentano sono di grande supporto quando si affronta la morte con un percorso spirituale. Tali aspetti sono in grado di influenzare anche il concetto stesso di morte e il significato che gli si attribuisce. Infatti, il modo di comportarsi cambia a seconda che si creda nella vita ultraterrena e nella reincarnazione o che si interpreti la morte come un momento di festa, perché si entra a far parte di una nuova vita.
È proprio la cultura, insieme all’educazione ricevuta e ai valori condivisi nella propria cerchia, a determinare l’atteggiamento verso la morte. Infatti, si parla sempre di emozioni contrastanti in tale contesto. Non tutti hanno paura della morte e la temono, alcune tradizioni incoraggiano i momenti di festa in occasione del funerale, per celebrare la vita vissuta e quella che verrà.
Spiritualità e religione non sono la stessa cosa e non sempre devono essere associate. Infatti, si può intraprendere un percorso spirituale anche senza credere in una religione. Quando si affronta la morte, dunque, entrambe possono essere di grande aiuto e di supporto. In particolare, la spiritualità porta gli individui a interrogarsi sulla morte e a cercare un significato profondo; la religione, invece, fornisce delle risposte agli interrogativi e dà un senso agli eventi.
Affrontare la morte con spiritualità significa accettare l’idea di convivere con il dolore, non soffocare le proprie emozioni, anche quelle negative, e avere cura della propria vita.
Non esiste un modo giusto di agire per affrontare la morte di una persona cara. È bene che ciascuno rispetti i propri tempi: è un momento delicato al termine del quale sarà possibile ritrovare gioia e felicità.