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Quanto tempo serve per la successione testamentaria

La successione testamentaria è quella parte delle successioni che deriva da un testamento redatto dal “de cuius” e con il quale il defunto ha indicato la distribuzione e l’utilizzo dei propri beni all’indomani della sua scomparsa
Pubblicato il 23 Novembre 2021 | ultima modifica 28 Dicembre 2021

Tipologie di successione

Per poter comprendere le peculiarità della successione testamentaria è opportuno inserirla nel quadro più generale delle successioni. Secondo la Legge italiana esistono tre tipologie di successioni:

  • successione testamentaria: quando è regolamentata da un testamento;
  • successione legittima: quando, in assenza di un testamento, viene regolata dalla Legge.
  • successione mista: si ha quando esiste un testamento, ma il documento non non disciplina l’intera divisione e trasmissione dei beni del defunto.

La Legge italiana prevede che esista una quota di eredità che deve essere destinata ai legittimi eredi a prescindere da quanto venga espresso nel testamento: questa parte prende il nome di quota di riserva o quota legittima.

Bisogna sottolineare che la quota legittima identifica una parte dell’eredità che non può essere distribuita secondo i desideri del testatore perché spetta per legge ai soggetti legati per Legge al defunto. In questa ottica è opportuno tenere presente, quindi, che il patrimonio ereditario è diviso in:

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  • quota disponibile, ossia quella parte dei beni di cui il testatore può disporre liberamente all’interno del testamento (anche nel testamento olografo);
  • quota legittima, di cui il testatore non può disporre in quanto, per Legge, deve essere distribuita tra gli eredi legittimi.

La capacità di redigere il testamento

La successione testamentaria si basa quindi sulla capacità del testatore di redigere un testamento che rispetti la legge (e rispetti quindi le quote di legittima). Possono scrivere un testamento tutti coloro non sono considerati incapaci agli occhi della Legge, ossia:

  • soggetti minori;
  • persone interdette per infermità mentale;
  • coloro che sono incapaci di intendere e di volere; 

Qualora ci si trovi di fronte ad un testamento redatto da una delle figure sopra citate è possibile che il testamento non venga considerato valido e quindi non si possa procedere con la successione testamentaria.

Successione testamentaria: i tempi

La successione testamentaria richiede che la pratica sia conclusa entro l’anno (12 mesi) successivo alla scomparsa della persona cara. Entro questo termine deve essere comunicata la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate sulla quale, successivamente, gli eredi dovranno corrispondere le imposte previste.

Sebbene, in linea di massima, la successione testamentaria debba concludersi nei tempi indicati, è opportuno ricordare alcune situazioni in cui la scadenza viene spostata a 12 mesi da:

  • data della rinuncia nel caso in cui gli eredi rinunciano all’eredità:
  • data della scadenza del termine per la formazione dell’inventario;
  • raggiungimento della maggiore età quando ci si trova in presenza di un erede minorenne;

Un aspetto da non sottovalutare riguarda, inoltre, il blocco dei conti correnti: usualmente, infatti, il conto corrente viene bloccato dal momento in cui viene presentato il certificato di morte del defunto intestatario del conto, fino a quando non saranno individuati tutti gli eredi. Di solito, dal momento in cui viene presentata la dichiarazione di successione, l’istituto di credito può prendersi fino a 6 mesi per poter sbloccare i conti.

Pertanto, appare evidente come - sebbene la Legge metta a disposizione un anno per completare la successione testamentaria - è preferibile procedere quanto prima.

Cosa fare quando non serve la successione testamentaria?

La successione testamentaria è un documento ufficiale che deve essere presentato dalla maggior parte delle persone per poter beneficiare dei beni che sono stati lasciati dal defunto o che spettano di diritto. Tuttavia, ci sono dei casi in cui non è necessario presentare una dichiarazione di successione e, di conseguenza, la successione testamentaria assume una forma diversa. È necessario che si verifichino - contemporaneamente - le seguenti condizioni:

  • quando i beni ereditati, complessivamente, non sono superiori a 100.000€;
  • la successione non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Come affrontare la successione testamentaria

La successione testamentaria è un momento molto delicato tra quelli che seguono la scomparsa di una persona amata. Oltre alle cerimonie funebri e al dolore della perdita di un familiare, la dichiarazione di successione (culmine e termine della successione testamentaria) costituisce un momento cruciale nel quale spesso gli eredi e i parenti si confrontano la prima volta con gli aspetti concreti che seguono la morte della persona.

Inoltre, la successione testamentaria potrebbe talvolta dare spazio a discussioni con i parenti, sugli eredi (reali o presunti) fino ad arrivare a vere e proprie discussioni accese. Bisogna quindi considerare comunque i termini entro i quali è fondamentale presentare tutta la documentazione, ossia 1 anno dalla scomparsa della persona cara (salvo le eccezioni sopra riportate).

Per affrontare al meglio la successione testamentaria, quindi, è opportuno da una parte rispettare il tempo di elaborazione del lutto senza lasciarsi cogliere dalla preoccupazione della pratica burocratica: su questo aspetto, infatti, una volta che sono stati individuati i professionisti di riferimento, lo svolgimento degli adempimenti è piuttosto agile. D’altra parte, non bisogna sottovalutare le implicazioni che la successione testamentaria comporta, soprattutto quando si hanno dei parenti con cui dividere l’eredità e le imposte che derivano dall’accettazione della stessa eredità.

Domande frequenti

Chi deve essere presente alla lettura del testamento?

Non è necessario che al momento della lettura della carta testamentaria siano presenti tutti gli eredi del defunto: è sufficiente la presenza di colui che ha consegnato il documento al notaio e di almeno due testimoni. Sarà compito del notaio redigere un atto in cui viene descritto lo stato di conservazione del testamento e riportare il contenuto ai presenti.

Quando aprire un testamento olografo?

Dopo il decesso della persona venuta meno, e accertata l’esistenza di un testamento, questo deve essere pubblicato senza alcun indugio. In particolare, l’articolo 620 del Codice Civile stabilisce che chiunque sia in possesso di un testamento deve consegnarlo al notaio appena riceve notizia della morte del testatore. Successivamente, il notaio provvederà a chiamare tutti gli eredi per procedere alla lettura del testamento.

Quanto tempo hanno a disposizione gli eredi per accettare l’eredità?

In base all'art. 480 del Codice Civile, il diritto di accettare l'eredità si prescrive in dieci anni dal giorno della morte del defunto. Anche nel caso di specie in cui gli eredi del de cuius sono venuti a conoscenza dell'immobile caduto in successione molti anni dopo la morte del testatore, il termine è identico.

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